Tokio Conspiracy: recensione su EUTK

Nuova recensione su EUTK.

Arrivano al primo full length i Tokio Conspiracy, formazione veronese che, a parte l'evidentissima passione per il Giappone (dall'artwork ai nicknames allo stile di vestiario, e chi più ne ha più ne metta...), si dilettano in un crossover di generi, tutti ruotanti intorno ad un gothic/atmosferic rock, molto vicino agli ultimi Lacuna Coil, sebbene le influenze e le contaminazioni sonore dei nostri siano molte, e variegate. Una buona manciata di brani, insomma, per un progetto a tratti spiazzante, ma comunque basato su strutture musicali molto "standardizzate", se mi si passa la banalità del termine. "Nemesis" presenta un'interessante linea melodica, scandita come sempre dalla buona voce di Miyuky; ho anche molto apprezzato la breve, lucida follia di "Piccole Creature" e l'atmosfera dolente e molto "prog" (nel senso di "sperimentale") di "Lucifero".

E' un disco strano, che di sicuro non si assimila al primo ascolto; in alcune parti più rarefatte, ho colto echi dei Gathering, e, poco dopo, chitarrone distorte ci portavano su tutt'altri lidi, rendendo la proposta inusuale, interessante, quasi disturbante nel suo voler essere ascoltata a modo suo. Un disco, insomma, che potrebbe avere in sé i crismi del colpaccio, se non fosse per certe leggere ripetitività che lasciano trasparire meccanismi creativi altalenanti, quasi come se i Tokio Conspiracy si concentrassero più sui piccoli divertissement che sulle canzoni vere e proprie. Detto ciò, è di certo mille volte meglio dell'ultimo Lacuna Coil...

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